Confesso, fa ogni volta un bell’effetto recarsi per le docenze in un luogo fra i più incantati non solo del Tigullio ma dell’intera Liguria: Villa Durazzo a Santa Margherita. E in effetti, lungo i vialetti del verde parco che circonda la dimora, posta poco più in alto, incontro turisti ammaliati da tanta bellezza e da tanto silenzio (dono sempre più raro in questi tempi chiassosi).
Sto infatti completando la didattica al corso ITS “Tecnico superiore per la promozione e il marketing delle filiere turistiche e delle attività culturali mediante le nuove tecnologie digitali e i social network”…
Immagine e reputation delle destinazioni
Ieri abbiamo affrontato il tema – che peraltro è in sé vastissimo – dell’immagine e della reputazione delle destinazioni turistiche, funzionale – in sinergia con strategie off e online – a politiche di marca e posizionamento.
Google è come sempre prodigo di risultati, ma fra tante classifiche, recensioni, tendenze, valutazioni, rating ecc. (e fra tante società di servizi che si propongono ad enti e operatori commerciali per migliorare specialmente i loro ranking digitali) si pone la necessità di selezionare le informazioni. E di focalizzare bene a quali interlocutori e target di domanda intendiamo orientare e comunicare l’offerta, anche in relazione ai concorrenti che ci toccheranno, e al marketing mix che adotteremo…
Non esistono infatti classifiche “assolute”, ma (solo) elaborazioni di dati statistici, riconoscimenti…
Ed oggi come ieri l’apprezzamento di una destinazione (talvolta connesso anche a forme di marketing territoriale per attrarre investimenti e imprese) poggia anche sulle capacità di networking, sulla sostenibilità ambientale, su eventi di reale levatura internazionale.
Reputation delle destinazioni. Un lavoro in progress
E’ un lavoro sempre in progress, perché la fedeltà/redditività dei consumatori e le rendite di posizione non sono certo più quelle d’un tempo… La Liguria e la città di Genova, in tal senso, si sono trovate – tra un millennio e l’altro – dinanzi a sfide differenti, la regione come meta matura da “ripensare” e riposizionare, il capoluogo come straordinario luogo di cultura ed arte da affermare finalmente nei circuiti heritage.
Poiché peraltro esistono anche le graduatorie in negativo, penalizzanti per quei territori e località dove pesanti criticità compromettono il turismo o che “semplicemente” deludono in toto o in parte le aspettative dell’ospite (sono ad es. risultate qualche volta tali anche la casa di Giulietta a Verona, o Fiabilandia a Rimini…), non mi stupirebbe via via la nascita di nuove figure professionali di reputation operator che, in qualche caso, sappiano gestire anche gli specifici momenti di crisi, “tutelando” il più possibile aree e brand.
Alla prossima!
Umberto Curti