Prosegue a Genova, con ritmo alacre, il corso FSE per disoccupati “Esperto web e social media per il turismo esperienziale” (800 ore di cui 240 in stage), organizzato in associazione temporanea d’impresa da F.Ire e da Welcome Management di Luisa Puppo.
I 12 corsisti, Caterina Serena Fabiola Andrea Federica Adele Stefano Matteo Gabriele Angelica Fortunato Chiara, dal diverso background ma attenti e motivati, stanno familiarizzando da un lato con le tematiche del SEO e della promozione e interazione online, dall’altro – progressivamente – con il design di offerte turistiche relazionali e coinvolgenti, ad alto tasso di Liguria.
Diversa, ma questo è un valore, anche la loro provenienza e residenza, da Vezzano Ligure a Levanto, dalla Val Fontanabuona sino a varie delegazioni genovesi…
Vengono ai corsisti via via proposti contenuti operativi, la griglia di competitività territoriale, il brand positioning, il metodo della SWOT analysis, per “addestrarli” ad una discesa in campo (professionale) specifica e concreta.
Mai come oggi, infatti, in una congiuntura economica sfavorevole che attarda l’intero Paese, il turismo in Liguria necessita di ringiovanire la propria immagine, affiancando al modello sdraio+camera – e alle proposte che ci vedrebbero meno competitivi – format innovativi, idonei ad integrare i patrimoni paesaggistici, culturali, gastronomici e dell’artigianato (quello autentico), con l’originalità del genius loci e del “come più che il dove”.
Alcune lezioni prevedono anche momenti organolettici, grazie a tasting guidati da Umberto Curti. I discenti così apprezzeranno prodotti “coerenti” alla nobile triade mediterranea (la vite, l’ulivo, i cereali), e il pesto, realizzato ovviamente con Basilico Genovese DOP ed olio extravergine.
Le foto ritraggono proprio una degustazione di extravergine DOP Riviera Ligure (si noti il “collarino” giallo di garanzia), limpido e brillante, gentilissimo ma con spiccate note di carciofo e un sottofondo di frutta secca (pinolo più che mandorla). Un mosto di drupe perfetto con le crudités di pesce, le insalate primaverili, l’orata al sale, i piatti di verdure cucinati non invasivamente.
Sullo sfondo dell’ultima foto, la distribuzione delle papille gustative sulla lingua, e alcune sensazioni (in primis fruttato e pungenza) regalate dalla bottiglia sperimentata in aula.