Si tratta di Michel Rolland, enologo sessantunenne di Pomerol, cui il regista Jonathan Nossiter rivolge un’attenzione “dialettica”. “Il faut oxygéner”, esorta ripetutamente ai clienti questo consulente di fama mondiale, fautore – con lo statunitense Robert Parker – di un’ideologia del vino molto target oriented, su cui sarebbe arduo pronunciarsi senza entrare in una disputa che ha squassato e sta squassando il settore.
“Il faut oxygéner”… Tale pratica si realizza, fra fermentazione alcolica e malolattica, soprattutto in caso di rossi strutturati e complessi, con appositi erogatori, per stabilizzare i polifenoli. Ciò innescherà un “robusto” potenziamento nei legami fra i tannini e fra tannini ed antociani e proseguirà durante l’elevazione, sovente in barrique (vista la tipologia dei vini e il mercato cui destinarli).
