Il sistema francese, istituito negli anni ’30, prevede al vertice le AOC (appellation d’origine controlée), affini alle nostre DOC. Esse possono abbracciare territori molto ampi o viceversa poco estesi, si sale dunque da denominazioni “vaste”, ad esempio l’AOC Bordeaux* , e per così dire regionali, fino a zone e località più minimali, sino a salire ai celebri e pregiati cru, ovvero appezzamenti su cui la vigna gode di particolari condizioni pedoclimatiche. Sono inoltre previsti, in estrema sintesi, inferiormente alle AOC, i livelli vin de pays, affine alle nostre IGT, e vin de table, affine ai nostri vini da tavola.
* Bordeaux prevede inoltre le denominazioni chateau in base all’originaria normativa dei classement, cui presto dedicheremo un testo a sé.
