Il 18 dicembre ricorre, istituita dall’UNESCO, la “Giornata internazionale della lingua araba”. Non è Ligucibario® la sede dove “percorrere” elencativamente tutti i territori in cui viene parlata, anche come conseguenza di quell’espansione, in progressive ondate, che, sin dal VII secolo e dal proselitismo di Maometto, finì poi col lasciare tracce profonde anche in talune aree ...
Impasto di semola di grano duro o farina di grano tenero * , acqua, talora uova (non nelle più grossolane ed economiche!), che si plasma in varie forme – sminuzzando, sfregando, incavando, attorcigliando, pizzicando… – per cuocerlo in acqua o brodo. Si distingue infatti in ...
θύννος indicava nell’antichità una pluralità di pesci, appartenenti alla famiglia dei tonnidi. A livello mediterraneo, la palamita è un tonnetto di circa 70 cm e 9-10 kg, l’alalunga (carni bianche) può raggiungere il metro, il tonno comune anche i 2-3 metri e i 400 kg ...
Le migliori sono uova di muggine (cefalo) pressate, salate ed essiccate 4-5 mesi. La parola proviene dall’arabo botarikh = ovario salato, e si lega al greco tàrichos. Di origine forse addirittura fenicia, un tempo si utilizzavano anche ritagli del delfino, che in Sardegna rappresentavano la ...
La farcia è classicamente con uova, parmigiano, pane ammollato nel latte, sapori… Il Dellepiane (1880) le spolvera con zest d’arancia grattugiato. Il piatto presenta una vaga parentela, fra gli altri, col cosiddetto “tegame di Vernazza” (SP) e con le acciughe “in torta”, che prevedono il ...
“Non ci si può fare un’idea dell’Italia senza vedere la Sicilia. E’ in Sicilia che si trova la chiave di tutto”, scrive uno dei guri del tempo, Goethe, impegnato in un grand tour durante il 1787. La Germania rende onore al Mediterraneo. E gli fa eco Guy de Maupassant nel 1890: “Sappiamo quanto è fertile ...