8 ott 2018  | Pubblicato in Ligucibario

Sommariva e Kyklopas, un “derby” fra campioni

kyklopas

“Esaminando i risultati delle molte indagini condotte sulla popolazione dell’isola di Creta, ho notato che i centenari sono particolarmente frequenti tra i contadini, la cui colazione è spesso costituita soltanto da un bicchiere d’olio d’oliva”, così scriveva Ancel Keys…

A Makri Alexandroupolis, nel cuore della Grecia che traguarda la Turchia, presso uliveti fra i più antichi del Mediterraneo, Kyklopas significa olivicoltura dal 1950, un’azienda orgogliosamente famigliare, di generazione in generazione. Olive, olio extravergine, paté d’olive e olii aromatizzati (al limone, all’arancia, all’aglio, al basilico e al peperoncino) sono gli acquisti must per chi visiti l’azienda o ne intercetti le referenze in commercio. Dal 2008 essa ha non a caso meritato un’infinità di “medaglie d’oro” posizionando il proprio extravergine fra i migliori della Grecia e del mondo.
La raccolta delle drupe si svolge da metà ottobre. Ne scaturisce un prodotto verde brillante, d’acidità eccezionalmente bassa, ricavato da cultivar makri (maronea), con caratteri peculiari grazie al microclima locale, talora ventoso, e alla struttura del suolo.
Dal fruttato di medio–alta intensità, con spiccate note di olive verdi fresche e banana verde, di carciofo ed erba tagliata di recente, quest’olio è ricavato entro 4 /8 ore dalla raccolta, con una spremitura a freddo in condizioni ottimali, anche di frutti non totalmente maturi. Denso e complesso al gusto ma delicato, con amarore modesto e minimi ma puntuti toni speziati, è splendido a crudo così come nel rifinire molti dei più noti piatti greci/mediterranei.
Sommariva è una storica e famosa azienda olearia, anch’essa a conduzione famigliare, proprietaria anche del magnifico frantoio-museo nel cuore del centro storico di Albenga, città che è scrigno di romanità e medioevo e di cui tanto mi sono occupato nei miei scritti di archeogastronomia.
DSCN2986Il catalogo dei prodotti Sommariva è un carosello di delizie, ad alto tasso di vera Liguria (pesto, crema di acciughe, “caviale” del Centa, conserve, condimenti…), caratterizzate da intelligenti formati e da un packaging moderno, riuscitissimo. Anche il “cru” DOP Riviera Ligure (sottozona Riviera del Ponente Savonese) è spremuto a freddo, un blend di taggiasca, colombaia (pianta che fece da innesto a molta taggiasca) e pignola, conosciuta a Ponente anche come arnasca. La bottiglia, di piacevole disegno, reca l’inconfondibile collarino giallo, garanzia di totale tracciabilità del prodotto. L’estrazione, con tecniche particolarmente avanzate, preserva la dotazione polifenolica (benefica per la salute) tanto quanto le note olfattive e gustative di un olio che è dolce, gentile e sottile come tutti i migliori liguri, ma svela anche fruttato e pungenza piacevolissimi. Te lo suggerisco su carpacci e tartare di alcuni pesci, su verdure crude, su alcune soupe delicate, su ortaggi cucinati non invasivamente.
Il giocoso “derby” fra queste 2 eccellenze (una greca una ingauna) finisce in parità, dieci a dieci. Lo stomaco, e Ligucibario, ringraziano.
Umberto Curti
umbi bello

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