11 dic 2020  | Pubblicato in Ligucibario

Natale, una spungata per il Principato

spungata di sarzana

spungata di sarzana

Oggi, con estremo piacere, trovo in homepage de “Monaco Italia Magazine” (a questo link) la mia ricetta della spungata, dolce che “viaggia” lungo la Via Francigena dei pellegrini e dei mercanti e che in Lunigiana si lega profondamente al Natale… Molte volte, ovviamente, Ligucibario ne ha scritto. A Sarzana le pasticcerie, dove trovi anche il buccellato, la focaccia (dolce) sarzanese e altre delizie…, rivaleggiano in bontà, talora differenziando alcuni ingredienti in ricetta. Sia come sia, lunga vita e buona fortuna a questo dolce, uno dei mille “pretesti” per visitare quel territorio di confine e passeggiare lungo la centrale e suggestiva via Mazzini, sino a scoprire la magia della fortezza Firmafede

Quanto a Monaco, sono ovviamente genetiche le affinità fra la sua cucina e la Liguria, e mi riferisco anche alla geniale creatività – quand’occorresse – nell’assemblare frugalmente e nel recuperare avanzi.
A zio Giovanni sono intitolate anche qui le particolari frittelle salate, i barbagiuan, ripiene di zucca e di ricotte “puntute”, così diffuse nell’Imperiese.
La socca è tel quel la golosa farinata di ceci, regina dello street food, avvolta dentro cartocci che immancabilmente…ungono le dita.
La pissaladière – una protopizza che beninteso nacque senza pomodoro – si lega alle cento, ma che dico alle mille versioni di piscialandrea/sardenaira del Ponente ligure, sapidità del pesce salato/delle sardine, che ho minuziosamente descritto anche in un vecchio numero del bimestrale “LiguriaFood” (a questo link).
Lo stoccafisso, alimento proteico e povero di grassi (in origine regalo delle Lofoten), viene accomodato nel pomodoro, con aglio, cipolla, patate, profumi, vino (bianco) e olive cailletier, sorelle gemelle della taggiasca.
Le verdure ripiene viceversa, piatto contadino, si preparano un po’ diversamente dalle nostre, la farcia inclina più decisamente verso le carni e meno verso la maggiorana.
Nei calici, la costa versa specialmente vini bianchi “mediterranei”, freschi sin dal profumo, di beva non impegnativa, da assaporare di solito a 10-11°C in tulipani a stelo alto.
Un cordiale saluto all’Amica Angela Valenti Durazzo e a te, Amico lettore, buon viaggio e come sempre buon appetito…
Umberto Curti
umberto curtiLigucibario mindmap PNG

Commenta