23 nov 2015  | Pubblicato in Ligucibario

Itinerari dell’artigianato in Liguria

lungo le vie artigiane

testimonianze di cultura materiale dal Museo “C’era una volta” Riofreddo di Murialdo SV

Nel lavoro quotidiano degli artigiani si celano gesti, contenuti e significati irripetibili dal prodotto seriale e industriale: vi prevalgono infatti la sensibilità e l’esperienza individuale, l’unicità dell’atto produttivo, la connessione potente e profonda con le tradizioni territoriali…

“Lungo le vie artigiane” è un disegno tratteggiato da CNA Liguria internamente al progetto regionale Liguria-in-formazione.

12 gli itinerari liguri che sono in fase di realizzazione, 3 per ogni provincia, un collage di località e di creazioni artigiane magnifiche, di laboratori, atelier, botteghe antiche, di musei di cultura materiale che perpetuano e circuitano la memoria delle microeconomie locali.

Il fondamento di marketing turistico sotteso al progetto, da un’idea di Umberto Curti e Luisa Puppo (Ligucibario), origina da una considerazione in parte, sin qui, poco approfondita: che cioè l’artigianato possa e debba rappresentare una chiave efficace di accesso ai territori, e che attraverso l’artigianato ligure (agroalimentare, ardesia, filigrana, vetro, ceramica…) si possano proporre molte altre ricchezze di natura storico-culturale-architettonica… ad esso concettualmente linkabili o ad esso geograficamente attigue, inaugurando in tal modo un “ulteriore” varco verso la Liguria turistica, quella nota e quella meno nota.

“Lungo le vie artigiane” si situa sulla scia di positive esperienze condotte in Trentino, a Bologna, in Toscana, nel cuneese…, e intende confermare l’artigianato e i marchi “Artigiani in Liguria-classe superiore” come protagonisti a centro palco, per assemblare alcuni itinerari turistici attraverso una terra incantata, antica quanto il Mediterraneo, ovvero antichissima, ma che talvolta fatica a narrare compiutamente le proprie creazioni, a proporsi in racconti realmente a misura d’0spite. Questi itinerari occorre ora “punteggiarli” di tappe artigiane, così che il turista le scopra, e di shopping e di ospitalità a 360°.

Il complesso di proposte si rivolgerà a vari pubblici (tour operating, media e stampa, blogger, “gastronautica”, trade commerciale…), e potrà essere presentato e utilizzato in vari contesti (web, fiere, workshop…).

Il fine non è di suggerire i patrimoni storico-culturali e paesaggistici arricchendoli poi con le deviazioni laterali, la tappa golosa, lo shopping tipico, il folklore delle sagre e dei mercatini… Qui, viceversa, le produzioni artigiane di fatto saranno l’itinerario… Quindi il progetto affianca a quelle turistiche alcune valenze socioeconomiche reali, situando al proprio centro la Liguria delle imprese artigiane, del fare, del lavorare la materia, della sensorialità che dentro il prodotto ligure coinvolge ed esalta tatto, estetica, profumi, sapori.

Gli artigiani che esso allineerà, infine, costituiscono un sistema in gran parte consapevole circa le urgenze del fare squadra, dell’aggregarsi per competere meglio sui diversi mercati (in ottica glocal) e per cogliere in team opportunità non più approcciabili singolarmente. Tutto questo affinché le eccellenze del made in Liguria siano sempre più conosciute, apprezzate (qui) come simboli identitari, e conseguentemente anche commerciate ed esportate. Cose dell’ingegno umano da guardare, toccare, respirare, assaporare, perché sono Liguria, in and out, perché concorrono a comporre l’identità di una regione fra le più attrattive.

 

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