15 giu 2021  | Pubblicato in Ligucibario

Il forno di via Rimassa a Genova

smartLigucibario non è luogo di “recensioni”, tanto più che oramai ne scrivono e ne vendono un po’ tutti, ma questa volta mi piace uno strappo alla regola, e lo dedico al Forno di via Rimassa, a Genova…
Un’accurata ristrutturazione ha cambiato volto al panificio delle precedenti gestioni, dando vita ad un’attività commerciale divenuta rapidamente un punto di riferimento del quartiere, e non solo.
Questo panificio-pasticceria, infatti, soddisfa per spazi e produzioni le esigenze di molteplici tipologie di clientela, confermando ancora una volta l’importanza delle cosiddette botteghe di prossimità, presidio che mantiene vive le aree cittadine, e che anche durante i recenti, angosciosi lockdown ha mostrato tutta la propria “centralità”.
smartUbicato alla Foce proprio presso il capolinea del bus 20, il Forno di via Rimassa è – contemporaneamente – luogo ideale per festosi breakfast, per pause pranzo (spaziosa la sala interna), per golosi acquisti sia dolci che salati, per aperitivi dove abbonda anche il classico finger food ligure (focaccia, farinata di ceci…).
Uno staff tutto al femminile, coordinato dalla titolare, si muove cortese ed efficiente, mai lesinando saluti e sorrisi, tra focacce e caffè, tra torte e pasticcini (i beignet, le bavaresi e i cavolini…creano dipendenza), tra pani di molte qualità e grissini, tra marinarette e schiacciate, e tra vassoi di specialità da gustare seduti in loco o da acquistare per l’asporto.
smartRavioli, pesto, risotti, friscêu, torte verdi, stoccafisso, acciughe fritte…fanno, secondo stagioni, bella mostra di sé stuzzicando l’appetito di chi, quel giorno, abbia voglia di concedersi qualcosa di buono più che di trafficare ai fornelli.
Mi tornano un po’ alle mente le sciamadde, i törtâe, i faïnotti di un tempo andato, e di cui ho scritto tante volte…, dove allo stesso tavolo sedevano l’imprenditore e il poeta, il camallo e il giornalista, lo spedizioniere e l’avvocato, accomunati solo (ma è tanto e non è poco) dalla passione per la buona cucina, i cuculli, le Pasqualine
smartSinceramente mi vien dunque da pensare che, quando alla base di un progetto vi siano buon senso, marketing ed entusiasmo, sia ancora possibile in questo Paese, malgré tout, fare impresa con successo, garantire occupazione, stabilire relazioni durature col cliente.
Continuate così, nice girls! E appuntamento a domani per il caffé del mattino.

 

 

 

 

 

Umberto Curti
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