29 mar 2021  | Pubblicato in Ligucibario

I libri di Umberto Curti. 4

023Tempo Mediterraneo. Quel che resta di Apicio in cucina, ed. La vigna, Genova, 2010
Il libro è l’esito di un lungo “viaggio” mediterraneo, condotto da Umberto Curti in chiave etno-gastronomica. Analizza l’opera e soprattutto l’epoca di Apicio, buongustaio vissuto sotto Tiberio, e figura-chiave per uno straordinario “dietro le quinte” di Roma imperiale. Il De re coquinaria (Manuale di gastronomia), qui modernamente commentato, rappresenta anche il miglior “dizionario” per partecipare alla cena di Trimalcione, nel Satyricon di Petronio Arbitro, evento di poco posteriore, e banchetto sempre rievocato come uno fra i più grotteschi d’ogni tempo (ne trasse perfino un film Federico Fellini). Dalla gastronomia romana, pur talora eccessiva per forme, quantità e sovrapposizioni d’ingredienti, ci giunge tuttora il profumo di un Mediterraneo che – caso per caso – sa privilegiare i cereali, i pesci, le verdure… Un’arte culinaria che, attraverso venti secoli, si perpetua anche, tramite alcuni forti e talora insospettati legami, nella fragrante cucina ligure di oggi, e si propone qui suggestivamente – pagina dopo pagina – a tutti gli appassionati di cibo (e di storia) liguri, italiani e stranieri. Un godimento – culturale e “gourmet” – davvero da non perdere, e un ricettario sorprendente, da testare e reinterpretare percorrendo, come ha fatto anche fisicamente l’autore, le magnifiche coste accidentate di un mare “chiuso” ma, contemporaneamente, ben aperto a contatti e influenze. Tra garum e machetto, tra scribilita e farinata, tra biroldus e berodo…

 

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