E’ sempre un’emozione persino per un genovese esplorare i carruggi della (propria) città. Io sono fra coloro che tanto si batterono – quando a Genova non s’incontrava un solo turista – affinché la “Superba” entrasse nell’atlante delle città imperdibili d’Italia, e direi che ormai ci siamo.
Genova: luoghi del cuore (e della memoria) nel centro storico
Con Luisa Puppo, anche nel ricordo di sua nonna Dina, che dei carruggi conosceva ogni anfratto e bottega, percorriamo sovente quel dedalo labirintico che tra Sottoripa (per Montale un “paese di ferrame e alberature”) e le strade patrizie più ricche di Rolli tuttora mescola colori, odori, volti, voci.
In fondo, piazzette e vicoli si legano a storie – e ricordi – di ciascuno di noi. In quella bottega mio padre acquistava le cravatte importanti, a quell’altra commissionammo la torta della prima comunione, là era di rito la trippa, da “accomodare” con patate e fagiolane… E poi sartorie, farmacie, drogherie, “musei” del commercio ben vivi e vivaci.
Mia nonna abitava in vico dei Garibaldi, ad un passo da via Luccoli, era originaria di Napoli ma non l’avresti mai spostata dai carruggi. Conosceva tutti, lavorava come cuoca saltuariamente (vedova com’era da una vita) in trattorie e ristori, e non di rado sorseggiava un caffè con alcune delle signore che esercitavano il mestiere più antico del mondo. Detestava, viceversa, i contrabbandieri di Marlboro, e d’altro, che talvolta facevano capolino anche da quelle sue parti. Quando passavo a salutarla, mi accoglieva sempre con una favolosa striscia di focaccia*.
Genova: alla scoperta del genius loci della città
Non è affatto vero, ove qualcuno “osasse” sostenerlo, che Ligucibario® in questi anni abbia dedicato scarse attenzioni alle tante attività storiche che punteggiano la casbah. Anch’io, infatti, appartengo alla schiera di coloro che a Genova individuano nel porto, e nell’area che lo fronteggia, il genius loci più forte (Kainua emporio d’influenza etrusca), e che spessissimo in quell’area fanno shopping “mirato”, ben lontano da ipermercati e “non luoghi”…
Il progetto “Outfood” stesso (6 video in italiano e inglese), che come associazione no profit Luisa Puppo ed io abbiamo realizzato con il Comune di Genova, è ripetutamente un omaggio al centro storico, alle vicende che ha ospitato, alle collezioni museali che lo arricchiscono. Tra i mortai di Palazzo Tursi ai ravioli di Paganini, dalla “Cuoca” di Bernardo Strozzi alla torta di Mazzini…
Il centro storico tuttavia, lo sappia subito chi ancora non lo conosce, è difficile da descrivere, occorre sperimentarlo dal vivo, addentrarvisi, passo dopo passo ascoltarlo.
Quello delle botteghe storiche genovesi è tema su cui con piacere tornerò nel prossimo articolo, stay tuned dunque, e arrivederci a Genova!
*qualcuno, quando un po’ di tempo fa ho ideato la “Focaccia di San Giorgio“, ha voluto a tutti i costi immaginare ch’io (che da una vita mi spendo per divulgare con libri e web il made in Liguria!) intendessi far “concorrenza” alla focaccia classica. In Francia vige un detto cui pochi s’ispirano, “il faut reflechir avant de parler”…
Umberto Curti