3 ott 2018  | Pubblicato in Ligucibario

Food tourism: a piece of cake? 1

la promenade lungomare di Salonicco

la promenade lungomare di Salonicco

 

 
Sotto gli auspici del Ministero del turismo ellenico e di World Food Travel Association (di cui sono membro) si è tenuto lo scorso 27 settembre ad Alexandroupoli, in Tracia, il workshop internazionale “Food tourism: a piece of cake?”.
Organizzato da WFTA, TopTourism, RespondOnDemand e Ramada Plaza Thraki Hotel (splendida sede ospitante), l’evento ha focalizzato il turismo enogastronomico nelle sue effettive potenzialità per la promozione dei luoghi, dell’industria dell’ospitalità, delle produzioni locali.

il mare dai balconi del Ramada Plaza Thraki Hotel

il mare dai balconi del Ramada Plaza Thraki Hotel

 

 
Ha aperto i lavori il fondatore di WFTA, Erik Wolf, seguito da relatori greci e di altri Paesi, invitati a condividere le loro competenze ed esperienze. Le buone prassi hanno talora una “trasversalità” che conferma quanto il benchmarking sia…l’invenzione che consente tutte le altre, purché si sappia ascoltare e porsi in discussione, purché si voglia migliorare.
pubblico

 

 

 

 

Tra il folto pubblico, opinion leader, imprese ricettive e dell’intermediazione di viaggio, sodalizi gastronomici, membri di Camere di Commercio ed enti istituzionali, foodbloggers, cuochi, scuole pubbliche e private…, i quali hanno prodotto un ricchissimo e stimolante programma di relazioni, come da programma visionabile al link
https://www.foodtourismapieceofcake.com/about-us

a taste of generation

 

 

 

 

 

La mia presentazione, inerente la Food&Wine cross-cultural communication, ha proposto come titolo (che qui traduco) “L’identità Mediterranea: cibo, vino ed olio extravergine come esperienze turistiche”, credo siano dunque già chiari i contenuti che ho sintetizzato – e gli obiettivi che mi sono prefissa – raccontando il pesto al mortaio, la focaccia genovese, le tradizioni dell’artigianato…e tutto ciò che da anni Ligucibario® descrive e valorizza talora, come in questo caso, anche in lingua inglese. Cibi della tradizione come perni intorno ai quali sviluppare prodotti turistici esperienziali e “ad alto tasso web e social”.

olio dop riviera ligure come ambasciatore turistico

olio dop riviera ligure come ambasciatore turistico

 

 

 

 

 

 

Non sono certo rimasti estranei al mio racconto né l’olio DOP Riviera Ligure (che si “confronta” in Grecia con eccellenti “rivali”) né, a livello rappresentativo, le immagini di quel monumentale cappon magro “costruito” qualche giorno prima da Mina Popia (e Umberto Curti) sulle terrazze di “Azzurrodue” ad Arenzano…

il cappon magro di "azzurrodue" e umberto curti

il cappon magro di “azzurrodue” e umberto curti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma l’occasione mi è risultata propizia anche per sottolineare le tante vicinanze in primis aromatiche fra la cucina ligure e quella greca, le salse al mortaio, le bughe fritte, la torta di spinaci, i souvlaki…
Tuttavia, massimamente su alcuni punti ho trovato concorde gran parte della platea di consulenti e manager, ovvero l’urgenza – da parte delle (micro)imprese mediterranee del commercio, dell’artigianato, dell’agroalimentare… – di comunicare in lingua inglese, di ottimizzare l’uso dei social media, di praticare un idoneo storytelling dinanzi a quei turisti ed ospiti che sempre più chiedono sensazioni, emozioni, autenticità.

luisa puppo...al lavoro

luisa puppo…al lavoro

 

 

 

 

 

 

“Food tourism: a piece of cake?” ha reso possibile condividere anche alcune fasi – per così dire – extralavorative, nelle quali i diversi professionisti si sono “scambiati” punti di vista ed input, nello spirito di dar vita ad una rete a pieno titolo europea dove connettere sempre di più saperi e ruoli.
Significativi anche i laboratori, tra degustazione tecnica e storytelling, di cucina greca, olii extravergini, e caffè percolati a freddo, che dettaglierò in un successivo articolo.
kafé

 

 

 

 

 

 

 

 

La sera, poi, I must confess è stato bello riunirsi tutt’insieme intorno a un tavolo (ciascuno coi propri retroterra umani e professionali) e gustare per cena un carosello di “meze” (i tipici assaggi greci), dove spiccavano melanzane, pesci lavorati a crudo, feta ovina… Ogni piatto svelava la passione e la cura con cui era stato realizzato. Complimenti a chef e brigate di cucina!
gruppo

 

 

 

 

 

 

Da Ambasciatrice di Genova nel mondo ho ritenuto doveroso portare anche i saluti della mia bellissima città che, come ben noto anche a livello internazionale, è stata di recente “mutilata” da una sciagura incredibile, ma sta investendo ogni risorsa ed energia per risollevarsi.
Ringrazio gli organizzatori di “Food tourism: a piece of cake?” per l’utile e piacevole opportunità concessami, e non mi resta che rivolgere un affettuoso saluto a tutti coloro coi quali ho trascorso davvero buon tempo, non solo di segno lavorativo. A presto, ci attende Londra il 4 novembre con “FoodTrex London, food travel innovation summit”!
Luisa Puppo

One comment on “Food tourism: a piece of cake?

  1. Commenta Mina Popia ott 11, 2018 10:03

    Complimenti Luisa: sempre esauriente e coincisa con una chiarezza….sorprendente e impeccabile!

    Un caro saluto…

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