5 mag 2022  | Pubblicato in Ligucibario

Chocolate English, formarsi con gusto

smartDinanzi ad un pubblico numeroso, attento e partecipe, Luisa Puppo ed io abbiamo svolto sabato 30 aprile per AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti) il seminario in italiano e in inglese “Cacao e cioccolato. Conoscerli, degustarli, raccontarli”.

Lieti della sua riuscita (magnifico ricominciare gli eventi in presenza…), e ringraziando lo staff di AITI che ci ha supportati, condividiamo ora anche coi Lettori di Ligucibario® una triplice riflessione.

La prima: conoscere più a fondo quel che mangiamo (materia prima, processi produttivi…) può come noto preservarci da numerosi fastidi e patologie, ed il cioccolato non fa eccezione, nel senso che una tavoletta o una pralina di buon cioccolato è molto diversa da una di cioccolato scadente. I più curiosi sanno che sul tema ho anche, dopo tanti anni di docenze, pubblicato qualche anno fa un “toolkit”, A scuola di cacao (link qui), proprio per sensibilizzare gli appassionati circa un alimento ormai quasi quotidiano.

La seconda: traduttori e interpreti, professionalità costantemente a contatto col target, richiedono questi piacevoli momenti di aggiornamento e training perché sanno quanto sia importante padroneggiare a fondo ciò di cui si parla, si scrive, si traduce…, e sanno che sovente una “disciplina” specifica denota un proprio lessico. Parlare e scrivere di cioccolato significa dunque aver familiarità – anche linguistica – con concetti quali la cabosse, la cascara, il concaggio, il temperaggio… Nonché, enologicamente, con concetti quali vino passito, liquoroso, muffato…

Per me infine, che mi occupo di turismo enogastronomico, è doveroso rilevare – last but not least! – come queste iniziative urgerebbero anche in direzione di artigiani, commercianti, botteghe storiche (e Genova ne ha tante), ristoratori…, i quali sempre più si trovano a contatto con turismo non italofono e debbono pertanto interagire con vocabolari e culture (molto) diverse dalla propria. Una città, un borgo, una via del centro che parli la lingua dell’ospite è il miglior biglietto da visita per celebrare quel made in Italy che il mondo sovente ci invidia e…acquista.

Meditate, gente, meditate.

Umberto Curti

umberto curti

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