6 lug 2022  | Pubblicato in Ligucibario

Bardineto, le case-fungo off limits?

smartSono titolare con Luisa Puppo del Laboratorio universitario di “turismo esperienziale” presso l’Università di Genova (dip. Economia, corso in Scienze del turismo). Al tema, che mi appassiona, ho nel tempo anche dedicato numerosi webinar, specifici gustincontri, abbondante saggistica (link)… Per l’avvenire turistico della Liguria, l’outdoor (a piedi, in bici, a cavallo) sarà sempre più opzione prioritaria.

Appassionato io stesso di escursioni, da anni frequento i territori fra Val Bormida e Val Tanaro, esplorando – sempre con buon senso – anche percorsi meno noti e frequentati (dunque non solo la favolosa Alta Via dei Monti Liguri). L’area, a cavallo tra Liguria e Piemonte, è bellissima, perfetta per trekkers, bikers e buongustai…, sebbene (lavorando da decenni nel turismo ho occhi allenati per vedere) necessiti di una miglior manutenzione, intendo strade, sentieri, paline, aree picnic. L’emergenza legata alla vegetazione, alla pulizia e agli insetti – fra cui quest’anno un’invasione di tafani e zecche – presumo sia nota a tutti.

Circa Bardineto, apprezzata meta green ad un passo dal mare della Riviera savonese, con notevoli patrimoni culturali (un nome su tutti: San Nicolò), una delle sue risorse più curiose è sempre stata rappresentata dalle cosiddette “case a fungo”, peculiare insieme di piccole costruzioni nel bosco, che rievocano in toto la forma del porcino. Si trovano – anche – su un percorso che di fatto collega la sommità del Giogo di Toirano (fitto crocevia d’escursioni) all’abitato di Bardineto, lungo la discesa che tocca anche il noto caseificio Frascheri (io acquisto lì i panini per i picnic). E non a caso queste case a fungo appaiono in homepage sul sito istituzionale del Comune di Bardineto.

Lo scorso agosto, a metà di quell’escursione, giunti alle “case a fungo” mia moglie ed io abbiamo dovuto fare bruscamente dietrofront a causa di 2 cani di notevole taglia, liberi e senza museruola, che abbaiavano al nostro indirizzo senza troppa cordialità. All’epoca, contrariati, scrivemmo una mail sia alla Pro Loco (che rispose) sia ai Carabinieri.

Quest’anno, in prospettiva, onde evitare sgraditi incontri ho richiesto online qualche aggiornamento alla Pro Loco, la quale mi ha subito e cortesemente risposto, indirizzandomi tuttavia al Comune. Ho telefonato in Comune, interloquendo con un gentile funzionario, il quale mi ha suggerito di domandare della Sindaca, nei giorni di venerdì e sabato mattina. Ho quindi seguito tali istruzioni ma, in data 2 luglio, per 3 volte mi è stato risposto che la Sindaca era in riunione e non poteva riscontrare la mia telefonata.

Contemporaneamente, mi sono tuttavia imbattuto online nel gruppo pubblico “Sei di Bardineto se”, che conta quasi 1.000 membri, e dal tipo di contenuti direi trattarsi di un gruppo assai corretto e legato al proprio paese. In data 26 giugno 2022, da un post che ha raccolto decine di commenti, ho constatato – non senza “turbamento” – che purtroppo la situazione relativa a quei cani dev’esser tutt’altro che migliorata. Nei commenti via via si fa infatti riferimento a cani “cattivi”, in una terra di nessuno, pericolosa, dove si sconsiglia ai turisti di passeggiare, pare perfino che una coppia di stranieri con bimbi (spaventati) sia stata seguita dai cani che abbaiavano furiosamente, vi sono poi residenti che per paura rinunciano ad un transito in zona, altri che temono incidenti perché i cani si spingono anche sulla provinciale. Direi, pur non essendo un legale, che qui ormai – ove le cose stiano così, e non si vede perché quei commenti dovrebbero mentire – s’appalesa un chiaro rischio di pubblica incolumità, a causa di un’omessa custodia di animali… Fattispecie, peraltro, prevista dal Codice Penale.

Da escursionista che davvero ama Bardineto, sarei lieto – finalmente – di un qualche riscontro da chi di dovere, per sapere come stanno le cose e soprattutto se viene messa in atto qualche misura onde ripristinare la percorribilità di quell’itinerario, che è pubblico, e dove dunque la minacciosità dei cani lede precisi diritti. Eventualità che molto nuoce all’immagine del luogo e alla sua fruizione.

Prof. Umberto Curti

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