È il carciofo di Perinaldo (IM), viola fuori e paglierino dentro, privo di spine, tenerissimo, resistente al freddo e al secco. Fu importato dalla vicina Provenza, pare in quanto il Bonaparte ne inviò ad alcune famiglie del luogo dopo le guerre del 1796. Si coglie a primavera inoltrata. Duttile dal punto di vista culinario, è “perpetuato” da un consorzio che ne produce assai modici quantitativi, circa 55-60mila capolini annui.