Da ballotta (pallottolina) deriva la parola ballottaggio. Sono castagne o marroni freschi lessati con la buccia, in acqua salata aromatizzata con semi di finocchio. L’acqua si recuperava come bevanda o, impastata con crusche, diventava mangime per gli animali da cortile. Sono chiamate viette in Val Bormida, dove paiono quasi candite, bella ghiottoneria natalizia. Si rammenti la differenza: le castagne sono selvatiche, i marroni sono un innesto. Si mangiavano (si mangiano) per il giorno di Ognissanti – ma appunto anche a Natale – , e in Valle Stura s’immergono nel latte. Esistono anche una ricetta di castagne secche col cavolo rapa (ravacòu) e una di castagne arrosto al rum (flambate). Le castagne chiedono in genere un vino rosso di facile beva, giovane, con significativi zuccheri naturali residui.