Mercoledì 3 novembre con la consueta disponibilità Gloria Manaratti, Dirigente Settore Servizi alle Imprese Agricole e Florovivaismo (Regione Liguria, Dipartimento Agricoltura, Turismo, Formazione e Lavoro), è intervenuta, via video, al corso IFTS “Tecniche per la promozione di prodotti e servizi turistici” che va terminando presso Scuola Edile di Imperia.
L’occasione è valsa da un lato la possibilità per gli allievi di gettare uno sguardo dentro l’istituzione regionale, che – al pari delle aziende – è fatta di persone e da persone. Dall’altro, un proficuo approfondimento circa alcune keywords che hanno trasversalmente percorso l’intero modulo didattico curato da Luisa Puppo e da me: biodiversità, sostenibilità, esperienzialità…
Debbo dire (chi mi conosce sa quant’io m’astenga dalla piaggeria) che l’intervento di Gloria Manaratti è stato ricchissimo di contenuti e di pathos, e l’aula davvero avrebbe continuato – come Luisa e me – ad ascoltare ben oltre i 90 minuti dello speech.
Tre le principali tematiche affrontate. Gli intrecci sempre più esperienziali fra il prodotto locale e le dinamiche incoming, che esigono ambienti puliti, tradizioni autentiche, filiere abbreviate, buonessere. Il fecondo seme piantato da alcune progettazioni europee, fra le quali Terragir3, che stanno sensibilizzando gli operatori circa la necessità di far rete e di fronteggiare con managerialità proattiva il nuovo che (velocissimamente e brutalmente) avanza. Ciò significa parlar le lingue del mercato, praticare web e social media marketing, saper narrare se stessi oltre che i propri prodotti. Infine, last not least, l’importanza di marchi di certificazione credibili, che realmente traccino filiere e qualità distintive, grazie a protocolli disciplinari dalla terra al consumatore idonei a garantire l’intero processo.
L’agricoltura, intesa come “product” a 360°, oltretutto sarà in grado di veicolare sul territorio anche nuove professionalità e green jobs (nell’auspicio che anche il ritorno dei giovani ai campi s’intensifichi): dalle tecnologie “di precisione” sino all’accoglienza turistica, dall’agriwedding sino ai sommelier dell’olio.
E’ in gioco, non nascondiamocelo, il destino della Liguria e delle nuove generazioni che l’abiteranno. Un territorio emblema della mediterraneità, ma al contempo che integra difettivamente coste ed entroterra, e che ancora destagionalizza poco i flussi turistici…
L’agriturismo, tuttavia, ha denotato in Liguria tendenze confortanti, e 120 delle 900 strutture attualmente operative operano anche come “fattorie didattiche”. Si tratta dunque di contesti ottimali in cui garantire un’ospitalità che profumi di genius loci, di relazioni umane, di ricette genuine.
Risorse e valori di cui Ligucibario® non solo si occupa da molti anni, ma – come i Lettori sanno – sui quali ha specificamente poggiato le proprie fondamenta (ad es. a questo link).
L’auspicio è che la progressiva uscita dalla pandemia produca un nuovo approccio in direzione di quelle emergenze (in primis la climatica) che vanno immediatamente affrontate, e che nel nostro Paese – sin nel suo più minuscolo borgo rurale – la sinergia tra attore pubblico e privato si colori di quel “passionale pragmatismo” che Gloria Manaratti, coniando l’espressione, ha acutamente individuato tra le priorità in cantiere. L’espressione ha peraltro raggiunto anche le orecchie dei giovani uditori che seguono il corso, e che presto affronteranno gli stage.
Grazie ancora, Dottoressa.
Umberto Curti